Il flusso migratorio ormai diventato un fenomeno cronico, la recente situazione della guerra a cui si aggiunge anche lo stato di pandemia degli ultimi 2 anni ha esposto i minori e nello specifico i minori rifugiati a una serie di eventi stressanti che possono avere lasciato importanti conseguenze nello sviluppo sotto il profilo cognitivo e affettivo-relazionale. È dunque necessario che i terapeuti siano capaci di osservare i comportamenti e le manifestazioni del bambino tenendo in considerazione il significato e l'impatto che i traumi possono avere sul funzionamento del cervello per poter integrare nel proprio lavoro una prospettiva "trauma informed".
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