1) Parte teorica: La «rêverie » Chiedendosi “con che cosa ama la madre?” ”(Bion, Apprendere dall’esperienza, p.72) e avvalendosi delle osservazioni fatte in famiglia (così come ha fatto Freud con il piccolo Ernst) Bion risponde a se stesso ipotizzando che “oltre che con i canali fisici della comunicazione, il suo amore venga espresso per mezzo della rêverie “ per sostenere infine che “lo studio della rêverie adulta può essere la chiave adatta per entrare nel problema” . a) Rêverie e accoglimento b) Rêverie adulta, sogno ad occhi aperti, fantasticherie e invenzione c) Attenzione fluttuante e memoria sognante (“memory like dream) d) Interpretazione e teatralizzazione e) Il significato e la portata della rêverie adulta nel “fare storie con i bambini” e nella psicoterapia rigenerativa 2) Parte pratica: (in collaborazione con Marisa Brunella) “Fare storie” con bambini e adolescenti. a) Pietro , 6 anni. Affetto alla nascita da gastroschisi (stomaco ed intestino comunicanti) con conseguente intervento chirurgico alla nascita e ricovero in terapia intensiva. Separato alla nascita dalla madre che, solo dopo lungo tempo ha potuto prenderlo in braccio, ha convissuto pochissimo con il padre – con problemi di alcol - che l'ha comunque riconosciuto e che continua a frequentare. Viene segnalato dalla nonna, insegnante di scuola dell'infanzia che si assiduamente di lui. b) Arianna, 16 anni. La consultazione richiesta dalla madre perché Arianna mostra ripetuti agiti di autolesionismo, si taglia gambe braccia lasciando fazzoletti sporchi di sangue per casa. Bibliografia: - W.R.Bion, 1998, Addomesticare i pensieri selvatici, Franco Angeli, - W.R. Bion, 1961, Una teoria del pensiero (in Analisi degli schizofrenici e metodo psicoanalitico , Armando Roma) - W.R. Bion, 1962, Apprendere dall’esperienza, Armando, Roma, 1972; - W.R. Bion, 1970, Attenzione e interpretazione, Armando, Roma - F. Marcoli, 1997, Il pensiero affettivo, Red, Como; 2013, IRG, Lugano - F.Marcoli – S. Branca, 2014, Tre storie. Pregenitalità e cultura, IRG Lugano - F. Marcoli,2016, Far ballare l’orso di nome Bion, Ariele Brescia |